COMPAGNI TELEVISIVI - FILM E SERIE CON CUI SONO CRESCIUTA

Ho avuto modo di parlarvi (di alcuni) dei romanzi con cui sono cresciuta e dei miei hobby. Ho pensato fosse carino parlare anche dei film e delle serie TV con cui sono cresciuta, ovviamente dopo attenta selezione. Premetto che preferisco leggere, ma questo non mi ha impedito di appassionarmi anche a prodotti cinematografici e/o televisivi nel corso degli anni.

Star Trek: The Next Generation - First Contact (1996)

Immagino faccia strano vedere, all’interno di questa lista, un film legato a un franchise come quello di Star Trek. Vorrei però si capisse che questo film in particolare, oltre a essere uno dei miei preferiti all’interno dell’universo di Star Trek, ha anche un grande valore, per me, perché visto per la prima volta con mia madre.

Non ricordo esattamente quando lo vedemmo assieme, probabilmente ero appena entrata nella mia fase adolescenziale, e c’erano molti aspetti che mi erano poco chiari. Prima di spiegarvi a cosa faccio riferimento, vi spiego in breve un paio di aspetti relativi al film: innanzi tutto, affonda le proprie radici nelle serie TV che lo hanno preceduto (quindi sia Star Trek: The Next Generation che Star Trek: Voyager).

La storia, infatti, vede l’equipaggio della U.S.S. Enterprise (NCC-1701-E), comandato dal Capitano Jean-Luc Picard, impegnato ad affrontare la minaccia posta da un Cubo Borg non solo alla Terra e alla specie umana, ma all’intera Federazione Unita dei Pianeti. Per farlo, si ritrovano a viaggiare indietro nel tempo e a impedire che il Primo Contatto con i Vulcaniani venga sabotato.

Non è questo il luogo dove spiegare chi siano i Borg, i Vulcaniani o il significato di un Primo Contatto tra due specie. Piuttosto, perché questo film mi colpì? Ricordo chiaramente di aver chiesto a mia madre, a un certo punto, come mai uno dei personaggi (il Capitano Picard, nello specifico) si fosse ritrovato costretto a uccidere uno dei suoi, infettato dalla nanotecnologia Borg, per evitare che questi diventasse un automa senza la facoltà di scegliere liberamente il proprio destino.

Vedete, la risposta sta proprio lì: la libertà di scelta. Diventare Borg elimina qualsiasi presupposto di libero arbitrio. E questo, Picard lo sa fin troppo bene, avendolo vissuto sulla propria pelle. In quel caso, la sua azione è un atto di pietà nei confronti del proprio equipaggio e di quell’ufficiale che lo ha pregato di risparmiargli le sofferenze dell’assimilazione.

Ritengo sia un aspetto che faccia riflettere. E che ci faccia domandare: io, al suo posto, cosa avrei fatto? Ne avrei avuto il coraggio?

The Dragon Prince (2018-2024)

Okay, questa serie TV l’ho vista solo recentemente, non ci sono cresciuta assieme. Si tratta di una serie destinata a un target ben più giovane rispetto a quello in cui mi inserisco io (che ho quasi 30 anni), di stampo fantasy, con una struttura narrativa ‘prevedibile’.

Prevedibile per me che mi nutro di pane e fantasy da quasi trent’anni a questa parte, ma che può essere una buona base di partenza proprio per coloro a cui questa serie è dedicata. Tratta di argomenti piuttosto delicati (la perdita delle figure di riferimento; la sete di sangue e di vendetta che porta a un ciclo di ripicche che sembra essere senza fine; sangue inutilmente versato), ai quali affianca anche un messaggio di accettazione verso il diverso (che spaventa e, perciò, dev’essere eliminato a tutti i costi).

Certo, se si vedesse la serie con gli occhi di un adulto, è ovvio che rischi di presentare dei ‘buchi di trama’, delle ‘esemplificazioni’ che possono sembrare inaccettabili. Ma, e questo vale un po’ per tutte le cose, bisogna riuscire a vederla e a valutarla contestualizzandola non solo nel periodo storico in cui viene prodotta (la serie è andata in onda tra il settembre 2018 e il dicembre 2024), ma anche in relazione al target per il quale viene scritta e progettata.

Ci insegna che accettare il diverso non è facile, ma nemmeno impossibile. Solo difficile.

Robin Hood (2010)

Scoprii dell’esistenza di questo film all’interno di un quotidiano, per sbaglio.

Immagino riderete, leggendo l’affermazione qua sopra. In effetti comprendo come possa far ridere. Ricordo anche di aver pregato mio padre di accompagnarmi a vederlo al cinema, visto che ci tenevo particolarmente. Inutile dire che quel pover’uomo accettò di fare da cavia. Penso di aver parlato per tutta la durata del film, raccontando aneddoti totalmente inutili ai fini del film, ma che mi parevano essere storicamente accurati.

È chiaro che il film non sia storicamente accurato al 100%, ma nonostante ciò l’ho apprezzai molto più di altri film di stampo ‘storico’ che ho avuto modo di vedere nel corso degli anni. E poi, chi resiste alla leggenda di un personaggio come Robin Hood, il ladro che ruba ai ricchi per donare ai poveri? Ecco, io no sicuramente. E probabilmente apprezzo di più la Director’s Cut, ma è un bias mio, visto che è la versione che ho visto e rivisto più spesso, negli anni.

Immagino non vi sorprenderete, comunque, nel venire a sapere che lessi anche la versione integrale del romanzo di Alexandre Dumas, eleggendola inconsciamente a una delle mie preferite pubblicazioni di sempre. Ma ne parleremo in un altro contesto. In questo, vi dico che, se non l’avete ancora visto, dategli una opportunità, perché sì. Merita.

Castle (2009-2016)

Dall’inizio alla fine, questa è stata considerata la serie TV da vedersi in famiglia. Tutti i venerdì ci si sedeva tutti quanti davanti alla TV e si passava la successiva ora/ora-e-rotti a vedere la nuova puntata di Castle, un poliziesco che vedeva protagonista uno scrittore di successo, Richard Castle, affiancare la polizia di New York (sezione omicidi) e, in particolar modo, il Detective Kate Beckett.

Fatta salva forse l’ultima stagione, che a mio avviso ha perso parecchio dello charme delle stagioni precedenti, devo dire che è stato un prodotto che ho davvero apprezzato molto e che oggi, a distanza quindi di dieci/quindici anni, rivedo molto volentieri. Da sola. In lingua originale. Perché sì.

A modo suo serie irriverente, rivela una buona scrittura (a parte, appunto, l’ottava stagione, ma lì è un mio gusto personale, ovviamente) e anche un’abilità sovrumana da parte degli attori di interpretare i ruoli loro assegnati.

Tema ricorrente all’interno delle mie preferenze di lettura e di visione cinematografiche o televisive: la vendetta. Sarà un segno? CHI LO SA.

Il Signore degli Anelli (2001-2003)

Ero indecisa su cosa inserire (non voglio fare un articolo troppo lungo, altrimenti chi me lo legge più), alla fine ho optato per la trilogia de Il Signore degli Anelli, realizzata da Peter Jackson e data al cinema tra il 2001 e il 2003.

Credo sia uno dei rarissimi casi in cui abbia visto prima il film e di cui debba ancora leggere i libri (vi assicuro che ci sto arrivando, ho finito da poco Lo Hobbit, quindi sono sulla buona strada). Non picchiatemi, so che non si dovrebbe fare così, ma tant’è: a ‘sto giro è andata proprio come di solito non va, tendo a leggere prima i libri e poi a vederne le trasposizioni. Dettagli.

Soprassediamo questo aspetto e andiamo oltre. Lavoro stratosferico da parte della regia, del cast e quant’altro. Ma l’aspetto che, personalmente, io ho ADORATO alla follia è stato come sono stati pensati, a livello di trasposizione cinematografica, i cavalieri di Rohan. Il fatto che siano stati presentati visivamente richiamando l’immaginario legato alle popolazioni vichinghe, con i costumi, le capigliature, anche il setting dei loro villaggi e il loro essere nomadi (o comunque semi-nomadi) mi ha catturata fin da subito.

Conclusioni

Sono abbastanza convinta che chi mi conosce bene si porrà un paio di domande: come mai, per esempio, io non abbia parlato più a lungo delle serie TV legate a Star Trek e perché io non abbia citato Harry Potter.

Nel primo caso, ho un sito apposito dove parlo di Star Trek. Dedicare più di un paragrafo all’interno di un articolo come questo mi pareva fuori luogo; nel secondo caso, per quanto sia vero che sia i libri che i film di Harry Potter abbiano plasmato la mia infanzia, avendone parlato nell’articolo dedicato ai romanzi, avrei rischiato di essere un po’ troppo ridondante. Per questi motivi ho, quindi, preferito evitare.

Mancano anche riferimenti a Stargate (il film del 1994, che ho rivalutato di recente); a Stargate SG-1 (la serie TV spin of realizzata mandata in onda tra il 1997 e il 2007); e a Stargate Atlantis (ulteriore spin of, a questo giro della serie di Stargate SG-1, in onda tra il 2004 e il 2009). Niente vieta che ci possa essere, in futuro, un ulteriore articolo legato a questi temi, ma in questo contesto specifico, nel non voler inserire troppi titoli, ho preferito fare delle scelte e sacrificare qualcosa.

Quali sono stati i vostri film e le vostre serie TV che vi hanno accompagnato o che vi stanno tutt’ora accompagnando? Fatemelo sapere nei commenti!

Commenti

  1. Devo dire che ho apprezzato moltissimo anche io la saga del Signore degli Anelli (come te, ho visto prima i film e ora devo leggere i libri).
    Castle è una serie che inizierò a questo punto!
    Robin Hood...altro capolavoro! Hai visto anche la parodia di Mel Brooks?
    Le altre due serie che hai citato le conosco solo di fama. Darò uno sguardo anche a quelle.

    La mia infanzia è stata segnata principalmente da sitcom (Friends, Willy il Principe di Bel-Air, La vita secondo Jim, Tutto in famiglia, ecc.), ma crescendo ho aggiunto serie poliziesche (come CSI ed NCIS).
    Ad oggi devo dire che le serie tv che ho apprezzato di più in assoluto sono Hannibal (della NBC), che trovo sia un capolavoro, e Sherlock (della BBC). A seguire ci sono Breaking Bad, Better Call Saul e Scrubs.
    Poi, se mi chiedi altri titoli, posso dilungarmi ancora ahahah
    Per quanto riguarda i film, se non lo hai ancora fatto, guarda The Truman Show. Penso sia in assoluto uno dei miei film preferiti per la profondità e la quantità di simboli che nasconde. E' incredibile.

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