[RECENSIONE] "Doctor Who - Combat Magicks" di Steve Cole
📚QUARTA DI COPERTINA📚
Il T.A.R.D.I.S. arriva in Gallia nel 451 d.C., alla vigilia della battaglia tra le forze di Attila l'Unno e quelle del decadente Impero Romano. Ma il Dottore scopre ben presto che entrambe le parti sono aiutate da sinistre creature soprannaturali.
Mentre Graham cerca alleati nell'accampamento romano e Ryan è inseguito dall'enigmatica Legione del Fumo, il Dottore e Yasmin vengono costrette al servizio degli Unni come streghe personali di Attila. Ma il Dottore sa che dietro le magie da combattimento c'è la scienza e che la vera guerra metterà l'umanità intera contro una spietata minaccia aliena.
👀OPINIONE PERSONALE👀Da quando ho iniziato a vedere Doctor Who, tra il 2005 e il 2010 con il cosiddetto New Who (2005-2023), mi sono imbattuta in una narrazione molto ben fatta, indipendentemente dall'ambientazione temporale in cui la storia venisse inserita (nonostante abbia apprezzato alcune vicende più di altre).
Ogni Dottore della nuova run ha avuto modo di incontrare, anche solo per un'unica occasione, qualche figura storica di un certo peso (come Dickens, Shakespeare, Churchill, Van Gogh, Rosa Parks) e, in maniera diretta o indiretta, intervenire in una situazione che li riguardava più o meno direttamente. Questo romanzo, scritto da Steve Cole (curatore anche dell'antologia di racconti intitolata Adventures in Lockdown), è ambientato nella metà del V secolo d.C., in Gallia, nel bel mezzo degli scontri tra gli Unni guidati da Attila e le legioni romane sotto il comando di Flavio Ezio, terrore dei barbari e ultimo vero Romano.
Non è la prima volta che il Dottore si ritrova ad affrontare una crisi in epoca romana (con il Primo Dottore e i suoi companion a Roma durante il governo di Nerone; il Decimo Dottore e Donna Noble a Pompei al tempo dell'eruzione del Vesuvio; il Dodicesimo Dottore, Bill e Nardole in merito alla Nona Legione), al punto tale che in più occasioni se ne fa riferimento, menzionando alcune incisioni che ritrarrebbero il T.A.R.D.I.S. e due persone: un uomo e una donna.
Alcune scene sono assolutamente memorabili (Attila viene mostrato come una persona piena di sé e con poca modestia), mentre in un paio di occasioni la mia (già scarsa) sospensione dell'incredulità si è un po' incrinata. Il finale è molto in stile Tredicesimo Dottore, con gli alieni di turno bloccati per una banale dimenticanza, che permette ai nostri eroi di intrappolare il Tenctrama nella fauna terrestre una volta per tutte.
Riassumendo, nel complesso ho gradito molto il romanzo (come ho apprezzato anche Adventurs in Lockdown): non vedo l'ora di leggerne di ulteriori.
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