[RECENSIONE] "Doctor Who - Molten Heart" di Una McCormack
📚QUARTA DI COPERTINA📚
Nelle profondità della superficie del pianeta Adamantine si trova un mondo meraviglioso e cristallino, fatto di mari di lava e isole vulcaniche, dove vivono gli abitanti delle rocce.
Ma quando il Dottore e i suoi amici arrivano su Adamantine, lo trovano in pericolo. I mari si stanno riducendo, il magma si sta raffreddando e misteriose pozze ribollenti si stanno diffondendo rapidamente.
Qualcosa è arrivato su Adamantine, ma cosa vuole? Temendo che sia in corso un'invasione, il Dottore deve guidare una spedizione sulla superficie del mondo per salvare il suo cuore fuso...
👀OPINIONE PERSONALE👀Dovete sapere che questo non è stato il primo romanzo scritto da Una McCormack che ho avuto modo di leggere negli anni, in quanto in passato ne ho letti diversi ambientati nell’universo di Star Trek (che ho letto e recensito). Ma è il suo primo romanzo di Doctor Who che mi è capitato tra le mani - e questo principalmente perché ha come protagonista il Tredicesimo Dottore e i suoi companion (e io mi sono sorpresa nel ritrovarmi ad apprezzare molto Tredici, la quale si attesta facilmente tra i miei Dottori preferiti). Non potevo quindi perdere l’occasione di leggere i (pochi) romanzi disponibili sul personaggio.
Voglio premettere un’altra cosa importante: la scrittura di McCormack mi è sempre piaciuta, nei romanzi di Star Trek ha sempre fatto un ottimo lavoro. Di base, ha fatto un ottimo lavoro anche in questo caso, visto che la storia, nella sua ‘semplicità’, mi è piaciuta molto (anche se, probabilmente, meno rispetto a Combat Magicks). L’unica cosa che, probabilmente, contesto è la caratterizzazione dei personaggi, in particolar modo del Dottore, che giustifico con il fatto che il romanzo, come anche nei casi di Combat Magicks e The Good Doctor, sia stato scritto e pubblicato quasi in concomitanza con l’uscita della prima stagione con il Dottore di Whittaker e, per questo motivo, il personaggio fosse pressoché poco definito e, quindi, ancora sconosciuto.
A parte questa debolezza, che ho avvertito molto più in questo romanzo che in Combat Magicks (vi farò sapere, appena possibile, cosa penserò anche di The Good Doctor, una volta che sarò riuscita a concluderlo), la trama di per sé non mi è affatto dispiaciuta, avendola trovata molto Doctor Who, nella sua ‘semplicità’ e nell’evoluzione delle vicende.
Certo, chiaro è che già si sappia che il Dottore e i suoi companion difficilmente faranno una brutta fine o non riusciranno nella loro impresa, ma questo non implica che le avventure in cui sono impegnati i personaggi non possano avere dei risvolti tragici (anche per gli stessi protagonisti). Non è questo il caso, ma è stata una lettura piacevole e molto apprezzata, almeno da parte mia, in quanto mi ha permesso di vedere un’autrice come la McCormack in un contesto totalmente differente rispetto a quello a cui ero abituata, quindi quello di Star Trek, e contestualmente avere una buona storia di Doctor Who.
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