[RECENSIONE] 'IL PIFFERAIO DI LONDRA' DI BARBARA POSCOLIERI

Il pifferaio di Londra è un racconto lungo pubblicato da Delos Digital nel 2023, scritto dall’autrice italiana Barbara Poscolieri (di cui si è recensito anche la Rosa Bianca, romanzo a quattro mani scritto con Nicoletta Plotegher).

📚DALLA QUARTA DI COPERTINA📚

Ian, flautista di strada a Londra, riceve da una bambina due monete d’oro e la raccomandazione di consegnarle a un misterioso traghettatore. Colui che lo attende ai Docks, però, non è un semplice marinaio ma un deus ex machina. Per gli amici, Dem. Sulle acque di un fiume che è il Tamigi solo per un breve tratto, Ian raggiunge Hamelin, un paesino che non ha niente a vedere con la sua Inghilterra o con qualunque altro luogo possibile. Lì viene accolto dalla bambina e dal resto della popolazione, ma è subito chiaro che qualcosa non va: i colori brillanti visti lungo il fiume sono soffocati dal grigiore, il degrado è ovunque e la gente ha innesti meccanici che la rendono inquietante. Il motivo della chiamata di Ian è presto svelato: deve liberare Hamelin dai topi che infestano la città. Topi robotici. O robotopi, come li chiamano lì…

👀OPINIONE PERSONALE👀

Parto subito in quarta dicendo che questo racconto lungo mi è piaciuto parecchio, è assolutamente da leggere, lo consiglio caldamente.

Al proprio interno, presenta agilmente la fusione di più fiabe classiche, ognuna delle quali riesce a incastrarsi perfettamente con le altre, senza forzature di sorta. Dal Pifferaio Magico, al Cappellaio Matto, a Peter Pan ad Alice nel Paese delle Meraviglie, l'autrice riesce, con pochi tocchi ben precisi di penna, a rendere nuovamente vive le storie della nostra infanzia, inserendole in un contesto che è, allo stesso tempo, vecchio e nuovo. Al punto che, secondo me anche coerentemente, non si riesce molto bene a comprendere in quale periodo storico si sia.

L’escamotage delle monete d’oro per permettere al protagonista di pagare il proprio passaggio su di un traghetto è assolutamente geniale, andando a richiamare, secondo me, molto bene la figura di Caronte, traghettatore dei morti, il quale veniva pagato con un obolo lasciato sulla lingua o sugli occhi del defunto, da accogliere nell’Ade.

Il riferimento al Cappellaio Matto è piuttosto fine, così come lo sono quelli ad altre fiabe del nostro folklore, alcune delle quali hanno più importanza di altre all’interno della narrazione complessiva, con la più importante di tutte che è, chiaramente, quella del Pifferaio di Hamelin.
Lettura spudoratamente consigliata, si divora davvero in pochissimo tempo e non delude affatto.

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