[RECENSIONE] 'IL PIFFERAIO DI LONDRA' DI BARBARA POSCOLIERI
📚DALLA QUARTA DI COPERTINA📚
Ian, flautista di strada a Londra, riceve da una bambina due monete d’oro e la raccomandazione di consegnarle a un misterioso traghettatore. Colui che lo attende ai Docks, però, non è un semplice marinaio ma un deus ex machina. Per gli amici, Dem. Sulle acque di un fiume che è il Tamigi solo per un breve tratto, Ian raggiunge Hamelin, un paesino che non ha niente a vedere con la sua Inghilterra o con qualunque altro luogo possibile. Lì viene accolto dalla bambina e dal resto della popolazione, ma è subito chiaro che qualcosa non va: i colori brillanti visti lungo il fiume sono soffocati dal grigiore, il degrado è ovunque e la gente ha innesti meccanici che la rendono inquietante. Il motivo della chiamata di Ian è presto svelato: deve liberare Hamelin dai topi che infestano la città. Topi robotici. O robotopi, come li chiamano lì…
👀OPINIONE PERSONALE👀
Parto subito in quarta dicendo che questo racconto lungo mi è piaciuto parecchio, è assolutamente da leggere, lo consiglio caldamente.
Al proprio interno, presenta agilmente la fusione di più fiabe classiche, ognuna delle quali riesce a incastrarsi perfettamente con le altre, senza forzature di sorta. Dal Pifferaio Magico, al Cappellaio Matto, a Peter Pan ad Alice nel Paese delle Meraviglie, l'autrice riesce, con pochi tocchi ben precisi di penna, a rendere nuovamente vive le storie della nostra infanzia, inserendole in un contesto che è, allo stesso tempo, vecchio e nuovo. Al punto che, secondo me anche coerentemente, non si riesce molto bene a comprendere in quale periodo storico si sia.
L’escamotage delle monete d’oro per permettere al protagonista di pagare il proprio passaggio su di un traghetto è assolutamente geniale, andando a richiamare, secondo me, molto bene la figura di Caronte, traghettatore dei morti, il quale veniva pagato con un obolo lasciato sulla lingua o sugli occhi del defunto, da accogliere nell’Ade.
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